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30 maestri pizzaioli chiamati a raccolta a Milano, forni accesi per La Città della pizza


Se ancora pensate che pizza e avaguardia siano un’accoppiata insolita, preparatevi a ricredervi.

Sabato 26 e domenica 27 ottobre infatti sbarca a Milano La città della pizza, e il tema portante sarà proprio l’avanguardia.

Dopo tre edizioni a Roma, il format arriva presso Fabbrica Orobia di Milano, dove si stanno già scaldando i forni: nel prossimo fine settimana si alterneranno 15 pizzaioli per presentare ognuno tre tipologie di pizza (margherita o marinara, una pizza signature del proprio locale e una pizza d’avanguardia creata ad hoc per La Città della pizza).

E altrettanti professionisti dell’impasto tondo verranno coinvolti in qualità di docenti presso workshop gratuiti, incontri per addetti ai lavori e focus.

Quello della pizza è ormai un mondo sempre più ampio e vario al suo interno. A Milano tutte le diverse anime della pizza saranno rappresentate: Napoletana, Allitaliana, A degustazione, Al Taglio e Fritta. Vere e proprie filosofie di pensiero su cosa sia la pizza, che vedranno impegnati i maestri pizzaioli a svolgere ognuno la propria idea di pizza.

Un giro del mondo attraverso spicchi di pasta lievitata e condita nei modi più disparati, senza dimenticare un angolo dedicato al senza glutine.

Milano si prepara a diventare una multi temporary pizzeria per 48 ore: a supporto della creazione del progetto un team composto da giornalisti come Luciano Pignataro, Luciana Squadrilli e Tania Mauri, l’ideatore Emiliano De Venuti, CEO di Vinoforum e il pizzaiolo Matteo Aloe di Berberè.

E proprio presso il nuovo locale di Aloe, Berberè in zona stazione Centrale, è avvenuta la presentazione della manifestazione, con pizze e champagne Ruinart, bollicine e alveolature a braccetto.

Emiliano FullSizeRender-25-10-19-18-32De Venuti racconta di aver voluto un luogo metaforico, che racchiuda in sè l’intera filiera della pizza e aperto a un pubblico vasto di utenti. Una città ideale della pizza con tanti punti di sosta dove, oltre agli assaggi, fare anche formazione e cultura della pizza. Un format ormai brevettato dopo le edizioni di Roma e oggi reso itinerante con l’approdo a Milano.

Luciano Pignataro sottolinea l’evoluzione della pizza come alimento, da povero a gourmet: nasce nei quartieri popolari di Napoli ma ha subito modificazioni e miglioramenti nel tempo. È cambiata la sensibilità e l’attenzione verso l’alimentazione. È aumentato il benessere e se oggi la digeribilità è un mantra, un tempo, al contrario, se un alimento non era digeribile possedeva una qualità in più e non un difetto, era più utile per combattere la fame.

Le tecniche e la cura per la lievitazione e l’impasto sono uno dei temi dell’avanguardia di oggi. Altro tema caldo è il topping che ha subito un’evoluzione pari a quella degli impasti.

Dalla scelta binaria del passato tra marinara e margherita, negli anni hanno preso piede nuovi condimenti che hanno segnato epoche del gusto come la 4 formaggi o la capricciosa, pizze tipiche degli anni ’70-’80.

Terzo elemento dell’evoluzione della pizza è legato alla sua fruizione, il servizio nei locali.

Non più un alimento da mangiare in piedi, oggi si passa una serata attorno alla pizza e seduti al tavolo, spesso tagliata a spicchi assume ancora di più la funzione simbolica di cibo che crea condivisione.

Resta comunque popolare, e nel cuore e nelle tasche degli italiani ha sostituito la cena in trattoria.

Questo il manifesto della due giorni milanese dedicata al mondo della pizza che diventa complesso e ancora da esplorare, pur rimanendo sempre legato a un alimento diretto nel sapore e familiare a tutti.

LA CITTÀ DELLA PIZZA MILANO 2019 – INFO PRATICHE

LOCATION: Fabbrica Orobia – Via Orobia, 15 – Milano

GIORNI E ORARI DI APERTURA: Sabato 26 ottobre ore 11.00 – 24.00 / D omenica 27 ottobre ore 11.00 – 22.00

I laboratori e i workshop sono prenotabili direttamente su lacittadellapizza.it fino ad esaurimento posti.

Le pizze e le bibite potranno essere acquistate direttamente alle casse, al momento dell’ordine o tramite i gettoni acquistabili soltanto online.

Ingresso gratuito.

Prezzi: pizze dai 3 alle 11 euro; fritti all’italiana dai 3 ai 6 euro

Roberto
Roberto
About me

Impiegato a tempo indeterminato, ma aspirante "flâneur", almeno nei sogni; un ozio creativo nel quale dedicarsi completamente alla buona tavola, al cucinare, alle arti visive, alla lirica e alla lettura dell'opera omnia di Balzac. Restando coi piedi per terra coltivo queste attività come passioni personali, quando posso, nel tempo libero. Scrivo di cibo perché amare qualcosa e voler comunicare questo amore credo siano una cosa sola, da gourmand aspirante gourmet, sempre pronto ad imparare cose nuove.

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