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Progetti sociali e buona cucina


Anche gli chef si sentono europei, e l’associazione che li unisce è storica e vanta un network che ha lo scopo di mettere a confronto culture culinarie territoriali e loro evoluzioni artistiche. Jeunes Restaurateurs d’Europe, presente in 16 Paesi, è oggi riconosciuta come una delle più prestigiose associazioni culinarie. In Italia, dove è attiva dal 1992, sono 85 gli chef JRE che operano con “Infinita Passione”. Creatività e innovazione, memoria e territorio sono gli ingredienti principali comuni a tutti i Jeunes Restaurateurs, dosati e amalgamati per deliziare tutti coloro che a un ristorante chiedono un’esperienza di altissima qualità.

Ma non li unisce solo l’appartenenza, perché tanti sono i progetti, molti anche con un risvolto sociale importante, che li vede coinvolti e che hanno presentato a Stresa durante il loro 24° congresso annuale.

Uno fra questi è il progetto “Eat La Madonnina”. L’iniziativa porta la firma di Paolo Rotelli, presidente del Gruppo San Donato, e di Gilda Gastaldi, fondatrice del progetto Eat che dal 2009 fa entrare l’educazione alimentare nelle scuole. La location in cui è avvenuta la fusione fra piatti da gourmet e salute è la casa di cura La Madonnina, nel centro Milanese dove da aprile ha aperto le porte – a tutti, non solo ai frequentatori della clinica – il primo Eat Restaurant. Ai fornelli si sono dati e si daranno il cambio ogni mese 11 chef dell’associazione Jre, proponendo menu a base di ingredienti naturali e stagionali trattati con sistemi di cottura rispettosi delle materie prime e dei sapori, secondo ricette regionali ma rivisitate in versione un po’ più ‘light’.

Ma è nella lotta contro la disfagia che si stanno spendendo le maggiori energie del gruppo: “Siamo lusingati – ha dichiarato il Presidente Luca Marchini–, di contribuire con il nostro operato creativo e di gusto al progetto di sensibilizzazione promosso dall’ASC Onlus. Un impegno che gli chef si assumono ogni qual volta preparano, creano, impiattano una pietanza affinché sia una esperienza che risvegli emozioni di gusto, profumo e tattili indimenticabili, quale ‘patrimonio sensoriale della memoria’, e che sentono maggiormente come proprio, in caso di persone fino ad oggi escluse dal piacere della tavola. È sola una delle ragioni per cui abbiamo condiviso e abbracciato con entusiasmo il progetto di velluto la cui utilità sociale non può passare inosservata”.12 chef, coordinati dal Presidente Luca Marchini, hanno realizzato menu che riportino al piacere della tavola e della convivialità pazienti affetti da disfagia. L’ iniziativa promossa dall’Associazione Salvatore Calabrese Onlus e dai JRE, attraverso la realizzazione di un libro di ricette di velluto, la creazione di un circuito di ristoranti per disfagici, la promozione del portale ‘Oltre la disfagia’ e incontri estesi sul territorio,  intende  sollevare l’opinione pubblica e popolare verso un problema collettivo, ma sommerso.

I JRE in pratica:

La compagine italiana con il 2017 è guidata dallo chef Luca Marchini, titolare del ristorante L’Erba del Re di Modena. Per lui una mission prioritaria fin dal suo insediamento dove ha dichiarato di voler coinvolgere i suoi colleghi sia sull’aspetto decisionale sia su quello operativo. Ad affiancarlo, il vicepresidente Marcello Trentini, lo chef del Magorabin di Torino; il Segretario e tesoriere Stefano De Lorenzi chef del Ristorante Due Mori di Asolo; i Consiglieri Aurora Mazzucchelli chef del ristorante Marconi di Sasso Marconi, Alberto Faccani  chef del ristorante Magnolia di Cesenatico e Filippo Saporito lo chef del ristorante La Leggenda dei Frati, Firenze.

I nuovi ingressi del 2017:

Oltre 20 le domande di adesione pervenute nel corso del 2016: solo quattro però rispettavano i requisiti per accedere, fra i quali non avere superato i 42 anni di età, essere chef e insieme imprenditore ossia proprietario del ristorante da almeno tre anni. Daniel Canzian, Davide Del Duca, Emanuele Donalisio, Massimiliano Mascia.

JRE XXIV Congresso Nazionale-182

 

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Anna Prandoni, giornalista e scrittrice, si occupa da oltre quindici anni di enogastronomia, con particolare attenzione alla storia dell’alimentazione e alla sua influenza sulla cultura e sulla società italiane. www.annaprandoni.it

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