Assaggi web: sempre più cibo, gli articoli degli altri in rete
Gli assaggi di questa settimana: bûches de Nöel a Parigi, la classifica definitiva; l’arte della pizza patrimonio Unesco e le motivazioni di questa decisione; l’importanza della sala nella testimonianza di una direttrice, Mariella Organi; una guida ai migliori e anche ai peggiori pasti ad alta quota; alimentazione sana, spesa intelligente e minor spreco, come conciliare tutto con piccole azioni quotidiane. Buona lettura!
1) Manca ormai poco a Natale e le classifiche sul miglior panettone si sprecano. Da qualche anno sta iniziando a far breccia anche da noi il tipico dolce francese di Natale, la bûche de Noël, il tronchetto. Merito delle filiali italiane di pasticcerie francesi, o semplicemente voglia di qualcosa di diverso anche presso le nostre pasticcerie, ad esempio Peck quest’anno propone proprio un tronchetto ma a base di panettone, perché il distacco dalla tradizione non sia total. Qui sotto una classifica tutta Made in France sulla miglior bûche. Dieci creazioni parigine e artistiche da capogiro, a volte anche nel prezzo, ma Natale viene una volta sola all’anno.
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2) L’arte dei pizzaiuoli napoletani patrimonio dell’Unesco, la notizia, rilanciata ovunque nei giorni scorsi, non giunge oggi certamente come una novità. Ma quanti sanno cosa comporta questo riconoscimento? E in quanti hanno letto le motivazioni ufficiali dell’Unesco? Spulciando si scopre che la pizza è “un rito sociale” e, oltre all’aspetto e alla ricetta, conta anche un know-how fatto di espressioni facciali, gesti e canzoni”. La pizza non va solo fatta, va vissuta in una convivialità, possibilmente quella caratteristica di Napoli, difficilmente riproducibile altrove.
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3) Il tema dell’importanza della sala ha ormai preso piede nei dibattiti, persino un convegno ultimamente organizzato a Milano. Anche se ancora devono raccogliersi pienamente i frutti delle considerazioni emerse, è fuori discussione che la sala sia fondamentale e richieda investimenti cospicui per creare forti professionalità. I professionisti di sala che già ci sono rappresentano spesso un bell’esempio, che merita di venir raccontato. Mariella Organi è una di queste: peculiare direttrice di sala, donna e anche mamma, facilitata, se vogliamo, dall’avere un compagno che è anche socio e guida la cucina del ristorante. Madonnina del Pescatore è dove va in scena la sua idea di servizio, Moreno Cedroni il suo compagno, socio e chef, se mai servisse precisarlo.
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4) I pasti a bordo degli aerei, se escludiamo le classi più esclusive, non sono mai stati ritenuti particolarmente gourmet. Clienti e viaggiatori però sono sempre più esigenti oggi. Sintomo ne è la nascita di una classifica, con tanto di punteggio in stelle, creata da una rivista americana nella quale le compagnie aeree vengono giudicate sulla base della cucina a bordo. Se la Delta Airlines prende cinque stelle, tra i meriti la trasparenza nella lista degli ingredienti e la salubrità, non mancano le critiche in altri casi. Pasti ipercalorici e snack salati sono spesso presenti ed evitabili. Idratarsi molto e resistere alle tentazioni del cibo grasso le sfide del viaggiatore contemporaneo.
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5) L’alimentazione e la spesa, nel mondo occidentale, fanno spesso rima con spreco. Una rima indesiderabile e sopratutto evitabile. Lontano da eccessi igienisti, comprendere la distinzione tra scadenze tassative e indicazioni del tipo “consumare preferibilmente entro” è già un buon inizio. Partendo da qui infatti una cooperativa di consumatori britannici sta contrastando lo spreco alimentare, i cui numeri, riportati nell’articolo, sono spaventosi. Una corsia del supermercato che venda a prezzi scontati prodotti che verrebbero buttati, è un primo passo; la lotta allo spreco, fatta di piccoli gesti e partendo dal quotidiano e dal personale, non sembra così impossibile.
- December 14, 2017
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