Gli assaggi di questa settimana: Marco Bolasco suggerisce i ristoranti da scoprire; la prima censura colpisce una blogger e un messaggio pubblicitario poco trasparente; Pino Cuttaia lancia Cookin Med, alta cucina di mare ed ecosostenibile, il Mediterraneo ringrazia; Pierre Hermè apre a Macao ma non è da solo, lo fa in un Grand hotel disegnato dallo studio Hadid e assieme a Ducasse, quando si dice in ottima compagnia; dove va la cucina italiana? Il futuro sulle nostre tavole discusso in una tavola rotonda a Parma. Buona lettura!

1 ) Nonostante le guide, le classifiche e i blog, rimangono sempre nuovi locali da scoprire e consigliare. Il libro di Marco Bolasco ha proprio questo intento: dare qualche dritta su locali ancora non completamente sotto i riflettori. Il rischio è che una guida così venga subito sorpassata da una scena gastronomica estremamente dinamica. Interessante è il taglio che, anche per distinguersi da altre realtà “giudicanti”, propone consigli che non partono da un singolo elemento del locale ma dall’atmosfera generale. Insomma locali nei quali Bolasco si sente a suo agio e magari anche noi, basta provarli.

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2 ) Influencer, blogger e rapporti commerciali con aziende, tutto più che legittimo, purché trasparente. Un codice redatto dall’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (IAP) nel 2016, le prime lettere dell’Antitrust nel 2017 per dissuadere da comportamenti scorretti e oggi la prima censura nei confronti di un caso specifico.

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3 ) Che la cosiddetta alta cucina, raggiunte vette mediatiche e di popolarità sconosciute in passato, si indirizzi verso temi che riguardano la salvaguardia ambientale è sicuramente un elemento positivo. Una sorta di responsabilizzazione verso il vero fornitore principale di un cuoco: la natura. Se Care’s ha già fatto scuola e continua a svilupparsi in Alta Badia, mancava qualcosa di simile rivolto al mare nostrum. Ci ha pensato Pino Cuttaia, insieme ad altri colleghi e studiosi di varie discipline, ideando Cookin’ Med; un congresso per un atteggiamento più attento ed etico verso il mare. La prima edizione vedrà la luce a settembre 2019 ma già il prossimo settembre ad Agrigento partiranno i lavori preparatori.

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4 ) Se l’apertura della prima sala da tè parigina di Pierre Hermé sugli Champs Elysées vi ha ingolosito, questa nuova avventura imprenditoriale a Macao non è da meno. Un hotel di lusso che vede coinvolto lo studio londinese di Zaha Hadid, Alain Ducasse che cura il lato gastronomico e Hermè con una nuova boutique all’interno dell’hotel. La pasticceria e l’estetica, un’idea di design totale: dai locali, all’esposizione all’aspetto visivo dei dessert, per una concezione totale di bello e buono.

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5 ) Uno chef dalla creatività lungimirante e un attento osservatore, oltre che commentatore della realtà gastronomica italiana, devono avere un comune la capacità di immaginare il futuro.
Chef giornalisti e docenti hanno discusso a Parma del futuro della cucina italiana: tra evoluzioni fatte di riscoperte del passato e nuovi palcoscenici per promuovere meglio la nostra maestria ai fornelli.

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