Lombardia
Non è certo considerata una regione a forte vocazione enogastronomica, quanto piuttosto la regione trainante dal punto di vista industriale, finanziario, tecnologico e anche agricolo.
Poi scopri che il suo paniere di prodotti di alta qualità è uno dei primi in Italia e che, nonostante la mancanza del mare, la sua cucina regionale è ricca di storia e di ricette importanti e famose.
E Milano, il suo capoluogo e città simbolo dell’Italia attiva e laboriosa, è un coagulo della migliore cucina italiana e internazionale.
La Lombardia è una regione vasta e variegata ed è difficile scrivere di una cucina regionale, ma piuttosto di una cucina delle tante province o dei diversi territori che la compongono.
Le carni, i formaggi, i salumi, le verdure invernali, il riso e il pesce di fiume e di lago sono i prodotti più tipici e elaborati gastronomicamente in maniera impeccabile.
Certo non si possono sottovalutare la cotoletta alla milanese, il risotto alla milanese e l’ossobuco con o senza la “gremolata” finale, un trito profumato di erbe aromatiche e buccia di limone. Ma dalle diverse e più piccole province altre ricette straordinarie e note come i ravioli di zucca, i bolliti misti con la mostarda, la polenta in diverse versioni, i pizzoccheri valtellinesi, i formaggi straordinari a cominciare dal parmigiano, che è anche lombardo e dal fratello grana padano e poi i taleggi piuttosto che il Gorgonzola o il mascarpone, giusto per citarne alcuni, famosi e diffusi in tutto il mondo.
E ancora i dolci, con lo straordinario torrone, con sua maestà il panettone.
Una eccellente produzione di vini, basti pensare alla Franciacorta, la nostra “Champagne, alla Valtellina con i suoi rossi straordinari o all’Oltrepo pavese.
E il pane, a cominciare dalla adorata e in via di estinzione michetta.
Le patate di Campodolcino
Le patate giungono in Italia dal Perù quasi in contemporanea con il loro arrivo in Spagna, nello stato del Vaticano, perché i reali di Spagna, cattolicissimi, inviano ogni nuova scoperta a Roma.
Siamo nella seconda metà del Cinquecento.
Per duecento anni non rappresentano che una piana esotica o al più un nutrimento per animali
Nei paesi del Nord Europa invece si affermano presto ; poi nel tempo in Francia e nel resto d’Europa lentamente e progressivamente come nutrimento povero e contadino che affianca il consumo dei cereali,
in particolare come coltivazione di collina e montagna. Oggi questo straordinario tubero è amato, apprezzato e consumato in tutto il mondo.
E proprio ai piedi delle Alpi si trova Campodolcino, un piccolo paese tra Chiavenna e il passo dello Spluga.
Qui si coltivano patate tardive, che si raccolgono in autunno, di taglia medio piccola, di bucci rossastra e di polpa gialla e farinosa. Patate perfette per le tipiche preparazioni invernali come gli gnocchi, le creme, il purè.
Un prodotto tipico del lavoro manuale contadino; il volto antico dell’agricoltura lombarda spesso sconosciuto ma di un livello qualitativo eccellente.
Crema di patate, porri e ……… varianti
Ingredienti per 4 persone
- 40 g di burro
- due porri sottili
- 500 g di patate farinose
- 1 l di brodo vegetale
- un mazzetto guarnito ( alloro, timo, prezzemolo)
- sale, pepe bianco
- 40 ml di panna fresca
- tartufo bianco da affettare al momento, uova di quaglia , rosmarino tritato al momento, guanciale arrostito in padella al momento, brie a lamelle da appoggiare sulla crema calda , parmigiano a scaglie, gocce di aceto balsamico…..
Procedimento
Pulire e tagliare le verdure a pezzetti (a piacere tagliarne una parte in cubetti piccoli e regolari, da cuocere separatamente e utilizzare in fase di guarnizione finale)
Far appassire il porro con il burro per due minuti; unire le patate a pezzetti e far insaporire un minuto. Salare e pepare. Unire il mazzetto guarnito. Coprire con brodo vegetale e cuocere con coperchio per 30′ circa.
Frullare a crema fine. Completare con un cucchiaio di panna fresca.
Variare la preparazione di base con gli ingredienti indicati a piacere…….
Servire.
- November 11, 2018
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