Fabio Zago By

Piemonte


Il Piemonte è certamente una tra le regioni più importanti d’Italia dl punto di vista gastronomico

Un’antica e composita storia di civiltà contadina forte e antica, ben organizzata e sostenuta

da una monarchia forte e altrettanto antica, in un territorio vasto e ricco di grandi pianure, colline produttive, acqua e montagne, ma purtroppo priva di uno sbocco al mare che le avrebbe consentito una gastronomia ” conclusa”.

Una regione sempre all’avanguardia tecnica ma capace di difendere e tutelare i propri prodotti, le straordinarie materie prime; gliortaggi unici, i vigneti, le carni di allevamento selezionato e i formaggi, il riso, la pasta, le nocciole, l’arte dei dolci e della pralineria.

Una cucina popolare e poi borghesi che ha subito gli influssi della grande cucina francese aristocratica; in fondo i savoia avrebbero voluto essere francesi e allo stesso modo molti piemontesi, seppur poi, per paradosso, è qui che si forma il nucleo fondamentale dell’unità d’Italia, unità faticosa e ancora non conclusa.

I prodotti e i piatti da raccontare sono tanti: brasati, magari innaffiati di Barolo e grandi bolliti, il vitello tonnato. I formaggi che si trasformano in  fonduta e in salse maestose.

Il riso e la pasta di soli tuorli o quasi, le verdure invernalo come le patate, i cardi e persinoi peperoni tardivi che si trasformano in pietanze uniche. e ancora sua Maestà il tartufo bianco di Alba. e per chiudere i dolci a base di nocciole e cioccolato, quest’ultimo elaborato a Torino, capitale del ciococlato italiano e quindi i baci di dama, i brutti e buoni, i gianduiotti e, perché no, la Nutella!

 

Porro di Cervere

I porri sono molto apprezzati da millenni. Se ne hanno testimonianze numerose e evidenti già nell’Egitto di 4000 anni fa.

La sua eredità ci è giunta attraverso i greci, i romani e lungo tutto il medioevo.

In Italia se ne coltivano circa 1500 ettari

In provincia di Cuneo un seme massale, denominato cervere, unico nella sua tipologia

e le caratteristiche dei terreni di questo luogo, ricchi di un misto di limo, sabbia fine e calcare consentono di coltivare e poi raccogliere nel periodo tardo autunnale  e invernale un porro molto digeribile, tenero e profumato, con basso contenuto di lignina e cellulosa.

Dal 1996 un Consorzio lo tutela e lo valorizza.

 

Crema di patate e porri

Ingredienti e dosi per 4 persone

  • 600 g di patate
  • 400 g di porri di Cervere
  • 40 g di burro
  • 1 l di brodo di carne
  • 60 ml di panna fresca
  • sale

 

Procedimento

Pulire con cura le verdure.

Tagliare le patate a dadi e i porri a listerelle.

Far appassire dolcemente con il burro i porri; aggiungere le patate, il brodo e il sale.

Cuocere a fuoco dolce per circa 30 minuti con coperchio.

Conservare qualche patata e qualche porro per la guarnizione.

Passare il tutto al setaccio o al passaverdure, porre nuovamente sul fuoco, incorporare la panna e quando il composto risulterà cremoso, toglierlo dal fuoco.

Completare con la guarnizione.

Servire.

 

Ps: a piacere completare con tartufo bianco, pancetta affumicata rosolata e croccante, timo tritato, formaggio fondente, uovo di quaglia affogato

Fabio Zago
Fabio Zago
About me

Fabio Zago, docente dell’Accademia Gualtiero Marchesi, è il consuente gastronomico di unaricettalgiorno. Presta la sua consulenza gastronomica per riviste di settore ed è consulente gastronomico per numerose aziende agroalimentari. E’ autore di testi scolastici adottati in diversi Istituti Alberghieri italiani e di numerosi libri di cucina per il grande pubblico: “Rapida Mente buoni”, “La cucina wok”, “Mousse paté e terrine”, “I sapori della cucina tex mex”, “I sapori della cucina araba”, “Cucina ok a basso prezzo”, “La buona cucina vegetariana”, “Il piatto in un bicchiere”. E’ autore e curatore di una collana di cucina dietetica: “La buona cucina in gravidanza”, “La buona cucina disintossicante”, “La buona cucina senza latte”, “La buona cucina con le fibre”. Già durante gli anni di formazione all’Istituto Alberghiero ha iniziato a viaggiare per il mondo alla scoperta di realtà gastronomiche e culturali diverse dalla sua. Gli Stati Uniti, Londra e Parigi sono state le tappe fondamentali della sua crescita e gli hanno lasciato un’impronta cosmopolita, ma al contempo hanno radicato in lui la convinzione che quella mediterranea è la miglior cucina possibile. E’ stato Direttore Didattico della Scuola de La Cucina Italiana per oltre 20 anni. Ha lavorato presso prestigiose realtà nel mondo, fra cui: Hotel Excelsior, Cras Montana (CH) Centro enogastronomico Altopalato, Milano Excelsior restaurant, Beverly Hills, California (USA) Café Royal restaurant, Londra (UK) Forte Hotel Village, S.ta Mangherita di Pula La Cucina Italiana web e carta Oltre ad aiutarci in cucina e a suggerirci ricette, firma i suoi spigolosi post sul blog

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