Lo chef non cucina
Se andate in quel ristorante famoso e premiato da tutti gli amici giornalisti, che raccontando di quel ristorante (ma soprattutto dello CHEF di quel ristorante, che scrivere cuoco sembra brutto); se andate in quel ristorante patinato, lussuoso e falso come un film o uno spettacolo teatrale sappiatelo fin da prima di entrare: lo chef non cucina.
La massima aspirazione dello chef è non cucinare più.
Lui non è più un cuoco da molto tempo. È il ristoratore , l’imprenditore, il padrone.
È il direttore d’orchestra, qualche volta. Lui dirige i cuochi. O, se preferite il linguaggio aziendale, lui pianifica, programma, organizza, controlla, valuta. Ma non cucina: non tocca una padella che sia una.
Certo ha molto da fare: la spesa, i contatti con i fornitori in genere, la gestione economica, le riunioni con i collaboratori, un libro da scrivere, un’intervista, lo sviluppo del brand, una collaborazione o consulenza. Un viaggio di lavoro: un sopralluogo per un’attività di catering, uno show o una lezione di cucina.
E ripeto, il controllo della produzione, quando può fermarsi in azienda: in pratica si piazza tra la cucina e la sala e legge le richieste dei clienti, le domande scritte dai camerieri, scandendo i tempi di esecuzione dei diversi piatti, che devono essere pronti al momento giusto, anche se i tempi di preparazione sono molto differenti tra loro.
Poi vuole, e deve, chiacchierare con i clienti al tavolo.
E se i ristoranti diventano più di uno?
È una giornata faticosa e impegnativa. Una giornata davvero piena di cose da fare. Ma di cucinare non se ne parla.
Anzi, molto spesso lo chef non c’è.
Vale lo stesso ?
- March 14, 2019
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