Gli Assaggi di questa settimana: lo stop e la ripresa di Garage Italia; Vissani e la risposta delle donne che lavorano nelle cucine professionali; le dieci tavole che hanno segnato la gastronomia francese nel decennio appena concluso; stress in cucina e consulenze psicologiche a supporto, dalle parole ai fatti anche in Italia; riuscire a scrivere di vino, ma non solo, per i lettori e non per se stessi o per gli addetti ai lavori. Buona lettura!

1 ) Pit stop per Garage Italia, o meglio, per le sue cucine. Durato giusto il tempo di qualche giro di pista, il matrimonio Elkann-Cracco è giunto al traguardo.
Si riparte con Andrea Ribaldone, al volante per dare una nuova direzione alla riqualificazione di un locale che merita di continuare a esistere per conquistare sempre più i milanesi.

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2 ) A volte è meglio non alimentare le polemiche, a volte le parole vengono travisate o ingigantite, azioni e reazioni a caldo rischiano di essere benzina sul fuoco. Poi c’è una terza via, ironica, di buon senso, che sdrammatizza senza sottovalutare. È il caso della galleria fotografica di alcune chef che hanno risposto con le immagini a un’intervista rilasciata dal vulcanico Vissani.

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3 ) Dieci anni e dieci tavole. Il 2019 appena concluso ha segnato anche la fine di un decennio. I cugini di Atabula ne hanno approfittato per delineare la classifica di dieci indirizzi che hanno segnato la gastronomia francese; stellata o bistrottiera, senza distinizioni di sorta, o meglio ancora da bistronomie, un neologismo che ha avuto a lungo il vento in poppa, nonostante l’eliminazione delle vele (leggi tovaglie) sulle tavole.

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4 ) Di cucine sotto stress, a volte anche luogo di eccessi da ritmi pesanti, si parla da tempo.
Dalle parole alle azioni, l’associazione Ambasciatori del gusto ha avviato una collaborazione con l’Ordine degli psicologi: per mettere in campo azioni concrete di consulenza e studi sul fenomeno.

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5 ) “Il compito primo di un maestro è quello di insegnare, quello di chi scrive di divulgare, riusciamo a farlo?” è lo stimolante interrogativo che pone Leonardo Romanelli. Lettori e scrittori, di vino ma anche di cibo, hanno di che riflettere.

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