Chef oggi; non solo in cucina
Non sono cambiati i requisiti per chi vuole svolgere un ruolo così importante e delicato all’interno delle aziende ristorative
Non sono cambiate le abilità necessarie.
Neppure i compiti sono sostanzialmente cambiati.
L’elemento di novità è la necessita di comunicare!!!!!!!!!!
Lo chef era un semi dio, ma chiuso nella sua cucina, nel suo mondo oscuro.
Nulla è cambiato, ma oggi essere chef significa anche essere abili comunicatori a 360 gradi.
Lo chef, ma diciamolo subito, a scanso di equivoci, lo chef – patron ha sostituito il patron direttore di sala.
Lo chef esce dalla cucina e “coccola” i suoi clienti, seduti al tavolo, racconta ricette, si confronta con loro, per capire le loro aspettative; poi si confronta con la comunità locale , che possiamo vedere come una comunità di collaboratori, di fornitori, di clienti, di amici, speriamo di sostenitori; se ci colleghiamo a essi attraverso accordi con enti, associazioni, aziende locali, offrendo servizi mirati, talvolta scontati, rafforziamo la nostra immagine e la nostra presenza.
Organizza show coking, lezioni di cucina mirate sul proprio lavoro, sui piatti tipici e storici del ristorante o sulla base dei prodotti del territorio.
Definisce un piano di eventi annuali; le feste di paese, le fiere di settore, gli eventi culturali del territorio ai quali ci possiamo collegare. Organizza serate a tema speciale, ecc. ecc.
Tutte attività di minimo profitto aziendale ma di massimo marketing, facile e diretto.
Cerca di creare una serie di accordi con partners adatti,compatibili con la sua azienda.
Organizza eventi grazie ai quali o attraverso i quali la stampa e i media in genere ci aiutano, nel raccontare l’evento, rendendoci visibili e riconoscibili.
Tiene conto e considera utilmente il lavoro delle guide e della stampa di settore, in un rapporto di reciproco rispetto.
Decide di pubblicare libri, ricettari o prodotti simili.
Naturalmente ricerca e accetta consapevolmente la possibilità di partecipare a programmi televisivi.
Tutto questo attraverso una sorta di autopromozione che possa di volta in volta presentare l’azienda piuttosto che lo chef medesimo; che è oggi un professionista alla moda, di grande appeil e fascino, ricercato.
Lo chef diventa lui stesso un brand e trascina l’azienda.
Per fare questo lo chef deve sapersi esprimere correttamente e magari essere “personaggio”; un poco di recitazione in fondo non guasta. Esprimere in modo simpatico e positivo la propria personalità, raccontare le esperienze e comunicare il proprio sapere, saper fare, saper essere.
Non è facile.
E’ faticoso.
Uscire dalla cucina e dedicarsi alla comunicazione significa innanzitutto garantire comunque, grazie ai propri collaboratori, il mantenimento di uno standard operativo rigoroso.
Di nuovo lo chef deve essere capace di selezionare, motivare e incentivare i propri collaboratori.
Il mondo della “vendita” è difficile e molto diverso da quello della cucina; per mentalità o filosofia, per i tempi tecnici; ma è certamente affascinante.
Comunicare significa parlare correttamente più lingue; ancora una volta la cultura professionale e generale sono importanti.
Se poi si è di bella presenza o se l’immagine estetica che si esprime corrisponde alle aspettative del pubblico tanto meglio.
In sintesi lo chef moderno è un bravo professionista, un artigiano competente e abile, dotato di grande carisma ma anche un comunicatore, istruito, “english speaking”, positivo e attivo, determinato e giovane o “giovanile”, preferibilmente “carino”.
- September 10, 2015
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