Sui social network passione e talento sono molto utili, ma ciò che conta davvero è l’impegno quotidiano, e la costanza nel tempo.

Tutti i grandi che ho conosciuto mi hanno trasmesso questa certezza, di cui sono convinta da tempo: se lavori più degli altri, sarai più bravo degli altri ed emergerai in qualsiasi ambito tu lavori. E’ semplice? Forse. E’ facile? No. E’ un principio universalmente riconosciuto? Non proprio. Nel digitale, oltre a lavorare di più, bisogna anche lavorare con costanza: purtroppo una presenza perfetta e intensa un giorno alla settimana non basta, anzi, non serve. Qui si tratta di lavorare duro, e lavorare sempre.

Un’immagine vale più di mille parole.

Bella scoperta, direte voi. Eppure, spesso ce ne dimentichiamo. Ho tentato un approfondimento per capire se serve una ‘bella’ foto o basta una foto significativa. E ho capito che la cosa fondamentale è che sia una foto che racconta qualcosa di speciale. Non fatevi intimidire, dunque, e andate alla ricerca di qualcosa che sia insolito, significativo, piacevole, sorprendente, ma anche semplicemente ‘vostro’. Non serve essere Helmut Newton per sfondare su Instagram, se quello che comunicate vi rappresenta e vi racconta.

Consapevolezza di sé, SI. Egocentrismo, NO.

Insomma, siate convinti delle vostre doti e delle vostre capacità, mettetele in evidenza quando serve. Ma non siate egoriferiti. Perché se parlate solo di quanto siete bravi e belli, sarete lontani da chi vi legge, impossibili da raggiungere, forse anche un po’ antipatici. Non date spazio solo alle soddisfazioni ma anche alle sconfitte, non abbiate paura di esporvi: spesso, le pacche sulle spalle e le offerte di aiuto pioveranno, così come i like.

Sul web vince la generosità.

Che è un po’ come dire, alla Rudy Bandiera, Condivide et impera. E io ne sono sempre più convinta. Non siate tirchi, non tenete per voi le cose che imparate, condividete i post di altri che vi sembra possano essere utili a chi vi segue, così come lo sono stati a voi. Questo approccio paga, sempre.

I commenti si accettano sempre, ma ci si ricorda che sono opinioni.

Amen. Come non è il caso di esaltarsi per i commenti positivi, non ci si dispera per le critiche negative. Si impara a capire, ad ascoltare, a mediare, e a rispondere nel miglior modo possibile. E’ un confronto, e come tale deve rimanere nell’ambito del civile scambio di opinioni. Se qualcuno alza i toni (e non dovrete mai essere voi!) o se qualcuno vi attacca gratuitamente, la strada migliore è il silenzio. Ignorateli, semplicemente. Rispondere, in questi casi, è tempo perso. Ma in fondo non sarebbe meglio fare così anche nella vita di tutti i giorni?

La formazione è importante, e per @RiccardoE si fa lavorando con persone più brave di te.

Quanta saggezza. Il mio maestro delle elementari mi aveva conquistata dicendomi: ‘stai sempre e solo con persone che ne sanno più di te’. Bene, questo principio vale anche nel campo digital. Quindi, se volete imparare davvero, e bene, affiancatevi a qualcuno che a vostro parere lavora in maniera eccellente, sa fare le cose meglio di quanto le facciate voi, e provate ad imparare. Spesso il successo è questione di sensibilità, cultura personale, talento, attitudine. Ma c’è anche della tecnica, e stando con chi questa tecnica ce l’ha, la imparerete anche voi. Proprio come nelle vecchie botteghe dei mestieri. State lì accanto e non fate domande. Aprite gli occhi e osservate.

L’autorevolezza è la corrispondenza tra quel che prometti e quel che dai.

Bene, perfetto. Mantenete le vostre promesse, non fatevi passare per quel che non siete, non accampate competenze che non possedete. Non edulcorate la realtà, se volete che la vostra credibilità regga. Se parlate per un’azienda, non esagerate nei tono entusiastici, e non mentite. Sembra un po’ uno dei dieci comandamenti, no? Ecco, come al solito sui social si torna sempre lì, al vecchio e caro buon senso, alle regole di base per il vivere civile. Se funzionano in piazza, tra amici e conoscenti, funzionano anche sul web. Provare, per credere. E se volete qualche informazione in più, @riccardoE ha scritto un libro che val la pena di leggere: http://www.mysocialweb.it/2014/10/08/fare-blogging-libro/