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Assaggi web: sempre più cibo, gli articoli degli altri in rete


Gli Assaggi web di questa settimana: Stelle italiane sotto il cielo di Parigi, i nomi dei produttori sulla carta dei ristoranti è pubblicità?, la moda del rosa che ha conquistato i social e infine Ruby, il fotogenico cioccolato rosa che promette di conquistare i palati e il web. Buona lettura!

1) Gilles Pudlowski giornalista francese, blogger, autore di guide e critico. Sul suo blog “Les pieds dans le plat” ogni lunedì tiene una rubrica assai gustosa “les chuchotis du lundi” (i bisbigli del lunedì ) nella quale “sussurra” tutte le novità a venire sulla scena gastronomica francese. Se la scorsa settimana vi avevamo indicato un articolo sugli italiani giovani e talentuosi a Parigi, qui Pudlowski si concentra sulle tavole italiane stellate Michelin a Parigi, che sono ben tre, lo sapevate? Ah, Pudlowski li chiama transalpini, mentre per noi sono i cugini francesi transalpini, punti di vista. A breve ci saranno altre due nuove aperture parigine di chef già stellati in Italia, che potrebbero risplendere di nuova luce anche sotto la Tour Eiffel. Nell’articolo si parla anche di altre novità più strettamente francesi, vi segnaliamo solo che a Tours hanno dedicato una fermata del tram a uno chef, ah! la considerazione della cucina oltralpe..

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2) La carta al ristorante è sempre più oggetto di discussione sui social. Biglietto da visita di un locale, spesso soggetta a mode linguistiche (ad es si è parlato e ironizzato della moda dei possessivi nelle descrizioni dei piatti: il maialino con la sua cotenna, l’anatra con il suo fondo di cottura e il piccione con il suo fegato). Altro tema di discussione è quello della carta di identità degli ingredienti: declinata oggi non solo con le zone geografiche tipiche di provenienza, ma citando i produttori, di nicchia e di qualità, con nome e cognome. Accettabile, utile e interessante? o ci stanno proponendo uno spot pubblicitario durante la lettura della carta, tra un calice di benvenuto e l’antipasto? Luca Iaccarino con la sua rubrica Il Buonappetito, su Dissapore, pone la questione e noi la rilanciamo.

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3) “Pink it’s my new obsession” cantavano gli Aerosmith tramite la voce di Steven Tyler, già vent’anni fa. Le Big Bubble, il fior di fragola e il frappé alla fragola o prima ancora la famosa pantera dei cartoni animati e dell’ispettore Clouseau spopolano da qualche decennio, eppure pare che ci sia un recente boom del rosa su social e web, il Millenial Pink. Nativi digitali, e non solo, appassionati della tenue tinta, corsi e ricorsi storici. Fin qui il nostro entusiasmo resterebbe tiepido se non fosse che, in coincidenza (ma sarà tale?) di quest’ondata, due aziende hanno creato prodotti rosa. Partiamo da Le Creuset, l’azienda francese delle cocotte in ghisa, che ha lanciato una nuova linea, Hibiscus, tutta rosa per consentirci di vedere, se non la vita, almeno la cucina en rose. Sul Corriere Cucina se ne parla.

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4) La seconda azienda che si è buttata sul rosa produce cacao in Svizzera, è la Barry Callebaut, e cosa può avere creato se non il cioccolato rosa? Ma attenzione, a dispetto del colore à la page, ci tengono a sottolineare che si tratta di un prodotto del tutto naturale (no additivi, coloranti o aromi), certo, poi il fatto che assecondi una moda non guasta. Ne parlano quelli del Post, un quotidiano online che ci piace, ve lo confessiamo, e ogni giorno non ci perdiamo la loro newsletter puntuale nella casella di posta. É scritto bene da un gruppo di giornalisti appassionati e che amano l’approfondimento. Anche Il Post nel titolo sottolinea quanto la nuova golosità invaderà i nostri profili Instagram, sempre più l’occhio vuole la sua parte e l’ascesa del cibo virtuale e fotografato continua.

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Roberto
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About me

Impiegato a tempo indeterminato, ma aspirante "flâneur", almeno nei sogni; un ozio creativo nel quale dedicarsi completamente alla buona tavola, al cucinare, alle arti visive, alla lirica e alla lettura dell'opera omnia di Balzac. Restando coi piedi per terra coltivo queste attività come passioni personali, quando posso, nel tempo libero. Scrivo di cibo perché amare qualcosa e voler comunicare questo amore credo siano una cosa sola, da gourmand aspirante gourmet, sempre pronto ad imparare cose nuove.

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