Assaggi web: sempre più cibo, gli articoli degli altri in rete
Gli assaggi di questa settimana: Adriano Baldassarre arriva fino in India; indicazioni caloriche e nutrizionali sui menu Made in USA; una lezione universitaria per divenire un buon venditore di vino; tra innovazione e tradizione la scelta del classico di Massimo Camia; aree di sosta autostradali in via di estinzione e loro salvaguardia. Buona lettura!
1 ) Da Zagarolo a Nuova Delhi passando per Roma; Adriano Baldassarre si rivela uno chef super attivo. Dopo il trasferimento del suo ristorante nella capitale e conquistata la stella Michelin, non è rimasto con le mani in mano e si è lanciato in una nuova avventura in India. Più che un approdo un viaggio di ritorno verso un Paese nel quale ha lavorato, che ama e che ha in parte influenzato il suo lavoro. Perbacco è il nome-esclamazione del suo nuovo ristorante, all’interno di un hotel di lusso. È nato un nuovo ambasciatore della cucina italiana contemporanea.
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2 ) L’indicazione delle calorie e, a richiesta del cliente, anche le altre informazioni nutrizionali sui menu delle catene della ristoranzione Made in USA; una disposizione approvata nel 2010, osteggiata e oggi finalmente in vigore. Città e stati più salutisti come New York e California ci erano arrivati ben prima.
Più informati, più consapevoli, non rimane che attendersi anche scelte più oculate per la propria salute.
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3 ) Il testo di una lezione allo IULM su come dovrebbe essere un buon venditore di vino. Tra capacità trasversali, indipendentemente dal prodotto, e figure che oltre che vendere fanno divulgazione. Passione, forse persino smodata, onestà intellettuale e capacità di creare anche relazioni umane col cliente, sono qualità desiderabili.
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4 ) Esiste una terza via all’eterna contrapposizione innovazione/tradizione? Sì, è il classico. Confessiamo che è stato il titolo del pezzo la vera calamita che ci ha portato alla lettura. Smitizzazione di un indiscusso dogma, la tradizione, intesa come pratica consolidata non necessariamente garanzia di bontà. Con l’occasione leggendo scopriamo anche il ristorante di Massimo Camia nelle Langhe.
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5 ) Marenco e Rio Colorè vi dicono poco come nomi? Percorrete la A6 e scoprite queste aree di sosta ma affrettatevi perché pare le vogliano chiudere. Sono tipiche e lavorano bene, non appartengono a catene e nella rubrica “il buon appetito” di Luca Iaccarino se ne invoca il salvataggio.
- May 18, 2018
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