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Assaggi web: sempre più cibo, gli articoli degli altri in rete


Gli Assaggi di questa settimana: sorriso anche nelle sventure e basso profilo, gli Alajmo in estrema sintesi; qualche dettaglio svelato sulla vita quotidiana dell’ispettore Michelin; Locanda del Sant’Uffizio uno dei fiori (stellati) all’occhiello di Bartolini; Michelin Francia 2020 Bocuse con due stelle, passibile?; follie parigine per Cédric Grolet. Buona lettura.

1 ) Un’intervista agli Alajmo che coinvolge tutta la famiglia, all’indomani dei danni subiti a Venezia. La capacità di rialzarsi da una sventura esibendo anche il sorriso. Una delle possibili chiavi di volta del loro successo, il sorriso, unito all’ironia e al profilo basso continuando a lavorare duro: “non si va a scuola per prendere 10, si va per impegnarsi”. Montarsi la testa non aiuta a volare alto.

Leggi l’articolo completo su Corriere Cucina

 

2 ) La vita di un ispettore Michelin resta sempre completamente avvolta nel mistero, o quasi sempre. In questo articolo scopriamo qualche dettaglio in più di questa professione unica.

Leggi l’articolo completo su Reporter Gourmet

 

3 ) La capacità di un grande chef e imprenditore di scegliere il posto giusto e di metterci le persone giuste. La capacità di instaurare buoni rapporti, basati sulla fiducia, che porta alla possibilità di delegare. Sembrano questi alcuni degli ingredienti della ricetta del successo di Bartolini: Locanda del Sant’Uffizio, raccontata in questo articolo, è un esempio concreto di questa ricetta.

Leggi l’articolo completo su Repubblica Sapori

 

4 ) La voce, sottotraccia, circola da un po’. Bocuse potrebbe perdere la terza stella? Nessuno è intoccabile per la Michelin, nemmeno i miti di casa? Lo sapremo solo a gennaio con l’edizione Francia 2020 della Rossa.

Leggi l’articolo completo su Reporter Gourmet

 

5 ) Quattro ore di coda per un pain au chocolat da 4 euro? Succede a Parigi, follie per Cédric Grolet e la sua nuova pasticceria in zona Opéra.

Leggi l’articolo completo su Le Nouvel Observateur

Roberto
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About me

Impiegato a tempo indeterminato, ma aspirante "flâneur", almeno nei sogni; un ozio creativo nel quale dedicarsi completamente alla buona tavola, al cucinare, alle arti visive, alla lirica e alla lettura dell'opera omnia di Balzac. Restando coi piedi per terra coltivo queste attività come passioni personali, quando posso, nel tempo libero. Scrivo di cibo perché amare qualcosa e voler comunicare questo amore credo siano una cosa sola, da gourmand aspirante gourmet, sempre pronto ad imparare cose nuove.

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