Campania
Napoli, grande capitale europea, spagnola e francese, popolare e unica, miseria e nobiltà, drammatica e vitale, ha segnato, con alcuni capolavori diffusi in ogni angolo del mondo, la gastronomia italiana.
Gli spaghetti e la pizza, conditi con il pomodoro si affermano alla fine dell’Ottocento e potrebbero bastare pe riconoscere Napoli come capitale della cucina italiana.
Ma come è noto l’elenco dei prodotti e dei piatti napoletani e campani è infinita; l’impepata di cozze e gli spaghetti alle vongole, il sartù di riso, il gattò di patate e la mozzarella al naturale, alla caprese, in carrozza…
La straordinaria pasticceria fatta di babà, sfogliatelle e pastiera. Gira la testa!
Naturalmente intorno alla capitale è cresciuta tutta la gastronomia campana, basti pensare all’agro campano o alla cucina di pesce della costiera amalfitana.
La nocciola di Giffoni
Il nocciolo, originario dell’Asia minore, era già conosciuto in Italia al tempo dell’antica Roma, tanto che Esculapio, “il primo medico” lo scelse come ramo avvolto da due serpenti suo simbolo e da allora simbolo della medicina.
Nel contesto della produzione mondiale, dominata dalla Turchia, quella dell’Italia si distingue per l’assoluta qualità; la nocciola tonda di Giffoni, marchio protetto da molti anni, si distingue per il profumo del frutto e il suo colore bianchissimo.
Inoltre la pellicola interna si stacca molto facilmente.
La diffusione della coltivazione del nocciolo in Campania è testimoniata già nel III sec, A.C., nella valle dell’Inno e sui Monti Picentini, nella provincia di Salerno, dove si trovano 12 Comuni consorziati, che hanno affidato a Giffoni, antichissimo borgo, il nome che caratterizza il frutto.
Da queste parti la nocciola si confeziona intera, in granella e in pasta e si impiega inoltre per produrre dolci, biscotti, creme e liquori.
Qui puoi trovare la ricetta della Cheesecake alle nocciole, rigorosamente di Giffoni.
- June 13, 2018
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