Cucinare è un atto religioso. Ci ha detto così, Elio Sironi, concludendo la nostra cena da Ceresio 7. E non potremmo essere più d’accordo. Lo chef è maniacalmente rispettoso delle materie prime, ha una tecnica precisissima, non vuole stupire a tutti i costi ma ha in testa un pensiero specifico: coccolarvi attraverso cibo, vino, e servizio impeccabili.

Elio Sironi

Se avete sempre considerato Ceresio7 un luogo modaiolo dove bere un aperitivo a bordo piscina, con una vista straordinaria sulla città, ancora più piacevole se il tramonto regala colori potenti, siamo qui per dirvi di rimanere un po’ più a lungo, e accomodarvi in uno dei tavoli bordeaux.

Qui, infatti, vale la pena venire anche per una cena o un pranzo, per godersi una cucina solida e coinvolgente, dall’atmosfera internazionale, e per annusare il profumo del magico mondo della città della moda.

Non vi sentirete a disagio con un tacco 12 o più, nè con un abito lungo. Osate con le paillettes, lasciatevi andare: qui si viene anche per giocare al gioco di guardare ed essere guardati, senza pensieri.

I piatti vi conquisteranno per la loro accuratezza, il loro sapore e la pulizia dei dettagli: la cucina è alta, ma mai eccessiva o mentale. Si mangia, e bene, e si conclude l’esperienza sazi e soddisfatti.

Fatevi coccolare dallo chef, e se riuscite intercettatelo nelle sue poche incursioni in sala: scoprirete un uomo concreto, appassionato, che sa divertirsi e ha un sorriso contagioso. Lo stesso sorriso che comparirà a voi, una volta terminata la cena con vista skyline, sognando le passerelle.

E se siete attenti anche al sociale, alcuni dei piatti proposti qui sostengono il progetto di Ristoranti contro la fame: un motivo in più per sceglierlo!