Una Toscana insolita, anche nel bicchiere, quella assaporata nel Grossetano, grazie al lavoro del giovane consorzio tutela vini della Maremma, nell’ambito dell’evento Maremmachevini, alla sua seconda edizione.

Una scoperta che ci ha portato tra bianchi minerali e rossi di struttura, con scoperte intriganti anche nel campo delle bollicine.

Ma è con il Vermentino che questa terra ci ha stupito, e ci ha offerto sfumature sempre diverse, permettendoci di comprendere l’estrema differenziazione che uno stesso vitigno, a seconda del lavoro in vigna e in cantina e delle scelte dei singoli produttori, possa riversare nel bicchiere.

Dal carattere del nuovo ‘Invisibile’ di Monterò, che riposa in uova di gres porcellanato e coglie il potere della sezione aurea per una maturazione ancora più equilibrata, alla nota di benessere di ‘Spirito libero’ di Casteani, che sfruttando una nuova tecnica di pulizia a base di ozono non ha bisogno di aggiunta di solforosa e risulta – appunto – un vino libero e adatto anche a chi è allergico o intollerante.

C’è il gusto del passaggio generazionale del Pagliatura di Fattoria di Magliano, che propone il vino in abbinamento alle tante esperienze da fare sul territorio come le gite in bici abbinate alle degustazioni, o la vera sorpresa di Belguardo, che ci ha regalato un vino complesso ed equilibrato, in cui la mineralità si accompagna ai sentori fruttati per un gusto rotondo che conquista.

Un panorama variegato e di sostanza, per bere una Toscana meno celebre ma non per questo meno autentica, anzi.