La mia idea di bon ton a tavola nasce quando la mia mamma, decenni orsono, mi ha fatto capire quanto la forma fosse anche sostanziale.
A casa nostra i tovaglioli di carta non sono mai esistiti, nessuno si alzava da tavola prima degli altri o durante la cena, non si alzava la voce, non si guardava la tv.
Ma soprattutto bisognava apparecchiare con cura e attenzione, secondo le regole stabilite chissà da chi chissà quando (che fosse Monsignor de la Casa e non mia mamma l’ho scoperto con il tempo!).
Quella stessa cura e attenzione cerco di metterla ancora ad ogni pasto, e quelle regole ferree che mi sono state inculcate più con l’esempio che con la didattica mi sono state molto utili nel mio percorso professionale.
Se non siete stati altrettanto fortunati, o se volete ripassare i fondamentali, per me queste sono le regole base:

1) Non devi sentirti in soggezione: quando inviti rilassati e fai un bel respiro. Nessuno è lì per giudicarti. (Ok, tua suocera sì, ma fingi che non sia così!)
2) No alle ridondanze: il troppo stroppia, anche a tavola.
3) Occhio agli spazi e agli ingombri: se centrotavola dev’essere, che sia commisurato al tavolo che userai. Se vuoi fare i segnaposti, che siano più piccoli dei bicchieri. Capito?
4) L’eleganza e la bellezza ci piacciono, ma la praticità anche: fai come un designer e cerca di mixare con sapienza bellezza e funzionalità. Se siete in 27 è davvero improbabile che riuscirai a impiattare per tutti nella cucina un metro per due. Meglio una bella pirofila conviviale. Se dici che è un piatto ‘à partager’ saranno tutti immediatamente rapiti da questo nuovo modo di servire a tavola.
5) I piatti bianchi sono sempre la scelta migliore: fanno risaltare i colori della tavola e accolgono con garbo il cibo, esaltandolo. Adori i piatti decorati? Ecco. Mi sa che hai sbagliato qualcosa al momento dell’acquisto.

(segue…)