REPAS DE BEBÈ: tutto inizia da qui
Il populismo catodico ormai segue un solo mantra: basta cucina in TV, al cinema, sui social. Eh, ma a noi invece piace, e piace molto anche ai milioni di utenti, spettatori e televisiomani che suggono ogni goccia di pensiero dagli chef televisivi che ci mostrano ricette e cultura attraverso il cibo. Ma tutto questo ebbe un inizio, ed un inizio che pochi conoscono: il primo film dove si è a tavola è un brevissimo (poco più di 40 secondi) documentario muto e a ripresa fissa dei Fratelli Lumière, uno di quei 10 brevi film che al Salon Indien du Grand Café a Parigi, il 28 dicembre del 1895, battezzarono il cinema e diedero inizio a tutto ciò che noi oggi consideriamo video.
Il cast è semplice: tre personaggi, Auguste Lumière col figlio Andrèe di appena un anno e la moglie Marguerite che fanno serenamente colazione all’aperto, ripresi dal di lui fratello Louis. I Lumière erano industriali dell’alta borghesia francese, per cui vediamo la scena di una colazione quasi aristocratica: posate e argenteria, caffè, zollette di zucchero bianco, biscotti, una pappa per bambini (forse latte, yoghurt o panna), liquori in primo piano. Il padre è in maniche di camicia e panciotto, la madre ed il figlio in abiti eleganti: una bonarietà e un benessere probabilmente non così diffusi 120 anni fa (per non parlare dell’abitudine di fare colazioni di quel genere) . Fecero molto effetto sul pubblico i realistici movimenti di fronde dietro di loro: semplici foglie spostate dal vento, ma mostrate per la prima volta su sfondi che, condizionati dalla fotografia, ci sia aspettava immobili. Oggi ci potrebbe sembrare tutto banale e ordinario con gli occhi di chi è assuefatto ad ogni immagine in movimento possibile, ma ai tempi fu per i primi spettatori dell’epoca letteralmente come vedere uscire dei marziani dal forno della cucina.
Mi piace che il primo dei miei racconti VEDOCIBO in cui personaggi, ricette, banchetti, culture e diversità enogastronomiche saranno rivelate attraverso l’occhio del cinema, della tv, dei social, sia proprio questo: proprio il primo di tutti. La convenzionalità di una famiglia con un bambino (la prima baby star della storia), la colazione, i riti giornalieri, gli arredi, le stoviglie, i volti baffuti e le crinoline ottocentesche. Tutto senza una memoria passata, senza un “prima”. In fondo “Il Pranzo di Babette”, “La Grande Abbuffata”, “Masterchef” e persino i filmati quadrati e accelerati di Facebook in cui si cucinano estetiche ed immangiabili torte in tazza al microonde, scaturiscono tutti da lì, sono figli, anzi pronipoti di questa breve e tremolante pellicola in cui Andrée Lumiere dopo un cucchiaio di pappa si rigira un biscotto in mano, mentre la madre sorbisce il caffè da una vetusta, ma elegante chicchera filigranata.
Il Cibo si fa in questo caso metafora di storia, cultura, geografia, i dettagli ci insegnano qualcosa che prima della data delle riprese non era mai stato testimoniato, se non attraverso il racconto parlato, scritto o dipinto. Di lì a poco il sapore documentaristico, diremmo quasi casalingo, dei cortometraggi dei Lumière farà spazio ai primi veri film di fiction. E ovviamente la tavola, il cibo, saranno protagonisti dei film e poi della tv più di qualunque altro soggetto. Sempre per rimanere nei cortometraggi dell’origine del cinema consiglio “Le Repas Fantastique” di Georges Méliès (1900 – circa 1 min 40 sec) in cui si scherza con tavole girevoli, tacchini arrosto giganteschi, enormi zuppiere dove bollono stivali di cuoio. Si trova facilmente su youtube essendo evidentemente scaduti tutti i diritti di riproduzione: https://www.youtube.com/watch?v=6ySbfTqfLl0.
Méliès, prestigiatore e primo regista di genere fantastico della storia, gioca sul cibo e la tavola in maniera più consapevole e spensierata…e comincia il racconto. Ma questo è un altro film.
- December 13, 2016
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