Sicilia
Nell’isola ci sono tutti gli influssi della cucina del mediterraneo; olio, grano, vite, sale. Le interpretazioni della cucina araba e poi di quella contadina e povera, di quella opulenta della grande aristocrazia europea. Interpretazioni collettive ed individuali delle arti culinarie di popoli diversi.
La pasta e il riso in Europa cominciano davvero qui in Sicilia, patrimonio inestimabile tradotto in numerosi formati e ricette di pasta e per quanto riguarda il riso come non citare gli arancini (le arancine non è corretto anche se piace nell’area occidentale dell’isola).
E il couscous rivisitato splendidamente nel trapanese.
L’impiego della melanzana e del pomodoro e poi i piatti di pesce, tra i quali il tonno e lo spada, ma anche il baccalà e il pesce azzurro, come le sarde e le alici sono trasformati in piatti eccezionali e patrimonio di tutti gli italiani.
Dicevamo dell’olio, delle vite ma dovremmo ricordare ancora i capperi e la frutta poiché la Sicilia vanta le migliori produzioni mondiali di agrumi, di fichi e fichi d’India, di pistacchi e di mandorle.
I saporiti piatti di carni ovine dell’interno dell’isola e i formaggi come i pecorini e i caciocavallo.
Il capitolo dolci rende la Sicilia, infine, una delle più importanti regioni gastronomiche del mondo; sorbetti e gelati di evidente origine araba trovano qui il loro naturale approdo, la pasticceria a base di marzapane e di eccezionali mandorle e pistacchi, il cioccolato grezzo, i cannoli e la cassata.
La mandorla di Avola
Il mandorlo è originario dell’Asia centrale e fu introdotto in Europa dai greci, intorno al V sec. A.C.
Nel mito di Cibele il mandorlo è l’albero vigilante destato per primo dal sonno invernale.
In Sicilia la primavera anticipa, mentre tutta Europa è ancora immersa nel freddo invernale; i fiori sbocciano in Febbraio, ed è proprio in questo mese che, nella valle dei Templi di Agrigento si tiene “la sagra dei mandorli in fiore”.
In tutta la regione se ne contano 300 varietà, ma le più richieste si trovano nel siracusano, nella valle di Noto e nei territori di Avola.
La forma del frutto è tipicamente ovoidale e il guscio molto spesso trattiene le sostanze oleose e aromatiche intatte per un anno, rendendole molto adatte ad una prolungata conservazione.
Da alcuni anni un consorzio cerca di salvaguardarne e tutelarne il marchio.
La mandorla di Avola è assoluta protagonista di straordinari dolci come la granita, il torrone, i “geli” e soprattutto la pasta martorana, elemento fondamentale della cassata e dei dolci deliziosi e colorati a forma di piccola frutta fresca fatti di marzapane.
Per una ricetta molto Siciliana: la Norma
- May 06, 2018
- No Comments
- 0
- Avola, mandorle, pasta alla Norma, ricetta Pasta alla Norma, sicilia