Trentino e Alto Adige
Il Trentino è una regione di montagne e di ampie vallate.
Collocato gastronomicamente tra il grande nord austro tirolese e mitteleuropeo e il Veneto, quello della Repubblica di Venezia in particolare. Ma è ancora di più una gastronomia contadina, rustica, povera.
Una delle basi storiche della sua cucina piò essere considerata la polenta, elaboratat im molti modi, come accade lungo tutto l’arco alpino; morbidae calda appena cotta, raffreddata, affettata e cotta nuoavemnte in altri modi come ad esempio grigliata o alla piastra. ma ancor di più elaborata in forma di zuppa, di polenta pasticciata con burro, formaggi, lardo, salsiccia e persino in forma di gnocchi o con i mitici fagioli “in tocio” ovvero in umido.
Tante zuppe e tanto pane.
E poi le carni, con il maiale e la selvaggina soprattutto ma anche gli osei scampai o scampadi, dei piccoli rotolini di carne avvolti nel lardo e nella salvia.
E le classiche patate, i crauti e il cavolo come accompagnamenti classici.
Nel trentino manca il mare ma la “vicinanza” con venezia e, negli ultimi 50 anni il boom economico e il turisto hanno portato tanto pesce. Storicamente da sempre si consuma il baccalà, preparato in tante maniere; alla cappuccina, alla trentina, fritto, lesso e in umido.
La farina di Storo
Nei piccoli appezzamenti della Piana di Storo,nella aprte meridionale del Parco dell’Adamello, i contadini si sono specializzati, fin dalla fine del Seicento, nella coltivazione del mais, giunto dalle Americhe prima in Spagna e subito dopo nella Roma papale e finalmente a Venezia. Esente dalla esosa tassa sul grano fu considerato, erronaneamente una buona alternativa nutrizionale.
La farina gialla di Storo è considerata eccellente. E’ ottenuta dal granturco della Valle delle Chiese ed è una varietà pregiata simile al Marano di Vicenza.
Nessuna forzatura agrotecnica o genetica ovviamente; tutto cio tutelato da Agri 90, che riunisce i produttori. Il discilinare è molto severo.
In valle la ricetta più apprezzata è la carbonera: polenta pasticciata con burro, salame, cipolle, sale e pepe e tre tipindi formaggi. la leggerezza!
Sandwich di polenta, formaggio e soppressa
Ingredienti e dosi per 4 persone
- 200 g di farina di mais di Storo
1 l di acqua
sale
4 fette di soppressa veneta
12 fettine di formaggio fresco d’alpeggio
4 fettine di formaggio stagionato
Procedimento
Far bollire l’acqua; salare e versare a pioggia la farina di mais mescolando con cura.
Cuocere la polenta a fuoco dolce per 50 minuti circa mescolando spesso.
Stenderla su una teglia unta allo spessore di 1 cm circa. Raffreddarla.
Ricavarne 8 pezzi regolari.
Scottare le fette di soppressa sulla piastra per circa 30’ per lato.
Alternare una fetta di polenta, una fettina di soppressa,il formaggio e ancora una di polenta.
Cuocerli in forno ben caldo per pochi minuti sino a far fondere il formaggio.
Servire.
Alto Adige
In questa terra di confine, disegnata da paesaggi montani unici e tra i più affascinanti del mondo si snodano una lista di prodotti e di piatti “regionali” fortemente disegnati dalla cultura gastronomica mitteleuropea e austro tirolese.
Si può cominciare con i divesi pani, sempre molto profumati, in particolare di kummel; pani che sono spesso duri, secchi o tostati, come capita di sovente in montagna, perchè il pane si cuoce solo peiodicamente e deve durare e conservarsi per molti giorni o settimane; pani che sono sia salati che dolci. preparati con diverse granaglie; certamente il grano ma anche la segale, il miglio e il mais.
Il pane che diventa gnocco, il canederlo.
E poi tutte le erbe di montagma spontanee e il cren, ovvero il rafano da grattugiare per profumare e rendere piccanti salse e insaporire soprattutto le carni.
I funghi, le patate e i cavoli.
Tante zuppe rustiche e poi le carne saporite , sia arrosto che in intingolo; lo stinco di maiale, il goulach e la selvaggina.
Dolci calorici, panna montata e frutti di bosco.
Insalata mista con radicchio, speck, Asiago stagionato e uova di quaglia
Ingredienti e dosi per 4 persone
- 50 g di insalatine miste
- 4 cespi di radicchio trevigiano
- 100 g di speck affettato
- 100 g di asiago stagionato
- 6 uova di quaglia
- 60 ml di olio extravergine d’oliva
- aceto
- sale, pepe
Procedimento
Rassodare le uova facendole bollire per 3 minuti a partire da acqua fredda; raffreddarle sotto acqua corrente.
Sgusciarle e tagliarle a metà.
Lavare il radicchio, asciugarlo e tagliarlo a pezzetti.
Tagliare il formaggio a pezzetti.
Tagliare a striscioline sottili le fette di speck ( julienne ).
Mescolare con energia poco aceto con sale, pepe e olio .
Distribuire i diversi ingredienti in quattro ciotole e condire .
Servire.
- November 11, 2018
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