W il Pic-Nic!
«Picnic!» grida Mr. Silvera. «Picnic!»
Senza dirlo, riesce a dare l’impressione che il picnic in piazza San Marco sia una bella sorpresa, un’originale variante espressamente programmata dall’agenzia. (…) Non diversi dai piccioni, i 28 si accoccolano quasi tutti sui gradini lungo il colonnato e cominciano a becchettare il pasto improvvisato. Chi cerca un tovagliolo di carta, chi rovescia il vino o l’aranciata sui pantaloni, chi fotografa dal basso in alto la memorabile scena.
Fruttero&Lucentini, “L’amante senza fissa dimora”
Può essere frutto di un imprevisto, come spesso capita quando si è in viaggio; oppure può essere l’esito di una lunga e meticolosa organizzazione. Ci possono essere la coperta stesa a terra, la tovaglia a quadri bianchi e rossi, il cestino di vimini foderato e ricolmo di ogni ben di Dio; oppure si possono sfruttare i tavolacci di legno delle innumerevoli aree attrezzate, presenti in parchi, boschi e prati. Lo sfondo può essere urbano o agreste, l’importante è che sia bello. Sì, perché per un picnic ben riuscito contano forma e sostanza. La forma è quella dei luoghi: morbide colline bionde di grano o verdi distese d’erba, bianche spiagge assolate o freschi pascoli di montagna. Un ruscello o un laghetto sono optional sempre graditi. Indispensabile è il bel tempo, anche se un tocco di nuvole di passaggio non guasta.
La sostanza è data, naturalmente, dal cibo, che deve essere buono. Panini e tramezzini, quiche e torte salate, insalate e piatti freddi, va bene qualsiasi cosa, purché si possa trasportare senza incidenti e consumare facilmente, in linea con lo spirito originario di questa occasione: “piluccare cose da nulla” è il significato letterale dell’espressione picnic, derivata dalla lingua francese. Il menu può dunque essere il più vario, e abbracciare carni, pesci e verdure, non solo salumi, formaggi e frittatone.
Ad accompagnare il tutto, acqua a volontà, bibite rinfrescanti, succhi di frutta per i bambini e, ovviamente, vino buono. La scelta può ricadere su tipologie diverse a seconda dei gusti e delle occasioni.
Si può optare per la frizzante cordialità del Lambrusco: da provare Vecchio Moro Lambrusco dell’Emilia Romagna IGT frizzante dell’Azienda Agricola Rinaldini, pieno e vivace. Oppure cercare un tocco di raffinatezza francese e proporre un Beaujolais Village Georges Duboeuf, rosso fresco e profumatissimo.
Entrambi si sposano perfettamente con i salumi, protagonisti dei più classici panini, e si declinano come vini “da tutto pasto”, in abbinamento a tutte le leccornie contenute nel cestino da picnic. Gli amanti del bianco potranno orientarsi sul Falerno del Massico Bianco Villa Matilde, dal profumo elegante e dal gusto equilibrato, adatto ad accompagnare pesce, verdure, insalate di pasta e molto molto altro.
Ultimo, fondamentale, dettaglio: la compagnia. Perché il picnic sia un successo è davvero fondamentale. Chiacchiere e pettegolezzi, canzoni più o meno stonate, una palla per giocare… tutto è più bello e più buono se ci si diverte davvero.
- July 14, 2015
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